Capparis Inermis

Il cappero è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. È presente dalle regioni temperate fino alle zone tropicali ed è tipico delle coste mediterranee, in particolare pugliesi, siciliane e greche di cui spesso caratterizza i paesaggi e giardini col suo portamento ricadente. Sui rami erbacei lunghi crescono fiori eleganti bianchi da cui si sviluppano i capperi, frutti fortemente aromatici.

Capparis Inermis

Il cappero è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. È presente dalle regioni temperate fino alle zone tropicali ed è tipico delle coste mediterranee, in particolare pugliesi, siciliane e greche di cui spesso caratterizza i paesaggi e giardini col suo portamento ricadente. Sui rami erbacei lunghi crescono fiori eleganti bianchi da cui si sviluppano i capperi, frutti fortemente aromatici.

Averne cura

Il cappero predilige un habitat simile a quello in cui cresce spontaneamente quindi, quando lo si coltiva, è bene scegliere terreni molto drenati, anche sabbiosi e tufacei, da irrigare raramente. Si sviluppa al meglio nelle zone assolate e, quando è in vaso, è bene tenerlo in una posizione che ne permetta la crescita ricadente. Va innaffiato più spesso solo durante lunghi periodi di siccità e alte temperature.

Storia e curiosità

Anticamente anche le foglie della pianta, ricche di sali minerali, erano utilizzate per decotti di cui si sta riscoprendo l’utilizzo recentemente. Dal cappero si preparavano pomate per curare i reumatismi e i dolori a tendini e articolazioni. In epoca rinascimentale i capperi erano ritenuti afrodisiaci e in alcune poesie licenziose siciliane questa originale “proprietà” del cappero viene citata.

Usi e proprietà

I boccioli floreali e i frutti immaturi della pianta prendono solitamente il nome di “capperi” e “cucunci” e ciascun territorio li prepara secondo la propria tradizione, solitamente mettendoli sotto sale o aceto per poi utilizzarli in cucina. Il cappero contiene la quercetina, un flavonoide antiossidante di cui si sta testando l’uso nel campo delle terapie oncologiche. In erboristeria anche le radici sono usate perché hanno proprietà diuretiche e protettrici dei vasi sanguigni.